Valter Malosti e Sabrina Impacciatore interpretano la celebre dark comedy di David Ives ispirata al romanzo di Sacher-Masoch. Un gioco elettrizzante tra regista e attrice, vittima e carnefice, fatto di seduzione, sesso e potere.
Pluripremiata a Broadway, Venere in pelliccia - da cui Roman Polanski ha tratto l’omonimo film presentato al Festival di Cannes nel 2013 - viene portata in scena per la prima volta in Italia, da Sabrina Impacciatore e Valter Malosti, che cura anche la regia. Lo spettacolo chiude il suo tour 2016/2017 sul palco del Teatro Gobetti di Torino da lunedì 13 a domenica 19 febbraio.
Una dark lady di nome Vanda
Un regista teatrale è alla tormentata ricerca di un'attrice che interpreti Vanda, la protagonista femminile di un classico della letteratura erotica, Venere in pelliccia. L’uomo sta terminando di prendere appunti, fa una telefonata dove rovescia tutta la frustrazione di non aver trovato un’interprete dignitosa per il suo spettacolo, si fa sorprendere da una candidata tardiva e fuori dagli schemi, che indossa tacchi vertiginosi e sotto il soprabito fradicio di pioggia è vestita di cuoio e borchie, disposta a compiere qualsiasi metamorfosi pur di venire ingaggiata per la parte. Il provino fuori programma diventa un duello intellettuale e fisico, una sfida tra teatranti smaliziati e arguti, un pericoloso gioco di attrazione e repulsione, in cui i confini tra realtà e finzione svaniscono lentamente...
Scambio di ruoli
Lo scambio di ruoli è la cifra della pièce, e i dialoghi sono lo specchio del carattere grottesco della donna e dell’imbarazzo del regista. Le due situazioni parallele, il rapporto tra i due attori e quello tra i personaggi, si alternano con sempre maggiore rapidità: le dinamiche schiavo-padrone coinvolgono gradualmente gli interpreti stessi, rimescolando i ruoli.
Genesi di una dark comedy
David Ives, americano, classe 1950, è essenzialmente uno scrittore di commedie, molto rappresentato e famoso in patria in particolare per All in the Timing, grande successo a metà degli anni Novanta.
Tra le sue produzioni, numerosi sono gli adattamenti e le riscritture da autori importanti, non solo teatrali, tra cui Spinoza, Molière, Feydau, Twain. Leggendo Venere in pelliccia, di Leopold von Sacher Masoch, Ives venne colpito profondamente dalla relazione incandescente e in continuo mutamento tra i due protagonisti. Ne sviluppò dapprima un adattamento per quattro personaggi: i due protagonisti e altri due attori, ai quali venne affidato il compito di interpretare i restanti ruoli.
Il tentativo di produrre questo primo adattamento fallisce, poiché l’autore ricevette molti pareri negativi dopo averlo sottoposto all’esame dei suoi più stretti collaboratori. Ma lo strascico emotivo di quel lavoro di mesi sul libro di Masoch, non lo abbandonò. E il materiale riprese vita quando Ives ebbe l’idea di accostare ai due protagonisti del romanzo due persone particolari, un’attrice in cerca di lavoro e un regista alla ricerca di un’interprete, andando a creare una collisione fra questi due caratteri contemporanei con i loro omologhi letterari ottocenteschi.